“Vita di paese”
Frammenti di storia e di storie. Squarci di vita e di comunità. Piazza e piazze, vicoli e sussurri. La vita di una e la vita di tutti.
Cari amici,
il nostro viaggio continua, nei tempo, attraverso le immagini di momenti passati che ci aiutano a leggere” i mutamenti, gli insegnamenti, le potenzialità e i pericoli del nostro vivere quotidiano.



Quest’anno il calendario che vi proponiamo ha come tema “lo stare insieme”, per solidarietà, per comodità, per opportunità, per “voglia di farlo”, senza alcun tornaconto. I volti, spesso segnati dalla fatica del lavoro, dalla sofferenza della guerra, dalla perdita di una persona cara, ci appaiono però sereni, di quella serenità interiore che da sempre tutti cerchiamo e che rappresenta, alla fine, il bene più prezioso che si possa possedere: un bene che non ha prezzo. Ecco quindi che questo stare insieme per un corso di cucito, per gioire della prima nevicata della stagione, per celebrare la festa dei lavoratori rappresenta, innanzitutto, un condividere con altri i propri sentimenti, semplicemente! Significa non essere soli. E noi sappiamo bene come la solitudine sia il male del nostro secolo mentre i nostri vecchi non conoscevano nemmeno il significato della parola psicanalisi. Nell’era delle comunicazioni – e forse in parte a causa delle stesse – mentre con Internet si comunica con tariffa urbana con l’altro capo del mondo, la gente non apre la porta di casa se non è sicura di chi ci sia dall’altra parte dell’uscio. Le persone hanno paura di girare per le strade e in molti casi, di guardare con coraggio a ciò che avviene nelle proprie case.



La si potrebbe quindi chiamare l’era della non comunicazione, della crisi dei ruoli e dei valori, dove pare che tutto si possa comperare e vendere, anche il corpo, anche un essere umano. Dove la parola redditività, profitto, produzione, pare debbano stare al di sopra di equità, scambio, sviluppo compatibile. Ma che questa strada non sia quella che ci porta alla serenità lo dimostrano molti fattori, dall’aumento dell’abuso di sostanze più o meno legali che alterano la psiche (alcool, droghe sintetiche, psicofarmaci anfetamine) all’incremento del numero di suicidi cui ricorrono sempre più spesso i giovani dei Paesi economicamente più ricchi, tanto per citare solo i casi più eclatanti.
Campanelli d’allarme che ci fanno ricordare che il “Dio denaro” non si mangia e nemmeno serve a scaldare il cuore. Ci fanno ricordare come sia importante ragionare per perseguire progetti armoniosi, rispettosi di uomini e donne, di animali e vegetali; esseri viventi che abitano questo pianeta e che potranno continuare a farlo solo se alla base ci sarà più rispetto, più voglia di STARE INSIEME e dove la logica, appunto, deve essere la collaborazione e non la sopraffazione, il PROGETTO COMUNE e non il tornaconto individuale.



Fili che si intrecciano con il nostro progetto del Parco delle Marmarole, Antealo e Sorapiss, anche detto “Parco del Cadore“. Si intrecciano con lo sviluppo eco compatibile, con progetti di occupazione differenziata (non solo lavoro nell’industria dell’occhiale ma anche nel turismo “soffice” e nella tutela ambientale) e di portata transnazionale (l’Europa delle regioni valorizza la differenza “montana”). Fermarsi al “qui e ora” senza cooperare tra progettualità comuni (i parchi della nostra zona istituiti o proposti che siano) crediamo sia un’operazione miope e che non porta ricadute positive sul nostro territorio, per la nostra gente.



La nostra proposta, per il 1998 è proprio questa: mettersi assieme per fare un progetto comune rispettoso delle varie identità e differenze, sostenibile nel tempo. Un’occasione per misurare le parole e le azioni, una prova del nove tra il dire e il fare. Lo faremo con gli altri progetti di parchi, a partire dalla nostra proposta “Un carosello di parchi”. Un modo di lavorare integrato, dunque, e per citare uno slogan caro al movimento verde “pensare globalmente, agire localmente”, e noi aggiungiamo.: con coraggio, con forza, con determinazione e soprattutto, senza tornaconto!
Auguri.cari amici, di buon 1998. Dicembre 1997
Gruppo Promotore Parco Marmarole Antelao Sorapiss detto anche “Parco del Cadore“
Si ringraziano, Lucio Eicher Clere per aver curato i testi delle didascalie a corredo delle fotografie e i collezionisti delle stesse per averle messe a nostra disposizione.