“I bimbi”
Il futuro. L’investimento degli adulti (e le loro responsabilità) e la speranza di un futuro migliore. Alle loro ipotetiche domande vanno le riflessioni sulla capacità degli adulti di trasmettere la storia, la socialità, l’operosità delle persone. E una domanda, pensando a loro, rimane sospesa: i nipoti dei nostri figli potranno vedere e godere dei tesori che noi abbiamo ricevuto in dono?












Cari soci, cari abitanti del Cadore, Cari amici che frequentate le nostre montagne,
dopo il calendario 1991 che ripercorreva, attraverso vecchie cartoline i nostri paesi e che diceva – tra l’altro – “… per non dire, un giorno, peccato!” dopo quello dello scorso anno dedicato all’economia di ieri e di oggi, all’uso e all’abuso del territorio per “non rinnegare origini e storia”, quest’anno proponiamo un tema che fa sempre riflettere: i bambini con loro il gioco, la scoperta l’apprendimento, il desiderio di imitare gli adulti. E soprattutto, quello che rappresentano: il futuro. Bimbi di ieri e bimbi di oggi, con un filo sottile che li accomuna tutti, a qualsiasi tempo appartengano, razza o colore, situazione economica. La voglia di scoprire… di sapere… dai primi “perchè” alle domande sempre più complete ed articolate, pronunciate in modi e toni diversi, a seconda delle età e del tema che trattano.
A loro dedichiamo quest’anno di riflessioni, inquietudini, sogni e speranze. All’interrogarci su cosa sapremo rispondere se un bimbo, una bimba, ci chiedessero, un giorno (forse non tanto lontano): “perchè non ci sono più i prati dove correre? Perchè le superstrade e le autostrade hanno sovrastato e devastato i nostri boschi? Perchè nel lago muoiono i pesci? Perchè il cemento ha sepolto la nostra storia? Perchè le tradizioni che leggo sui libri non ci sono più, sono state spazzate via? Perchè le alluvioni fanno sempre più danni e ai fiumi è stato, a volte, deviato il corso e cambiato il letto in cui scorrono cementificandolo, così l’acqua scorre più veloce, sempre più veloce? Perchè gli anziani vengono lasciati soli o messi in “efficienti” istituti? Perchè, io ho il computer, mio fratello ha l’auto e tante altre cose ma sono solo, gli altri non li incontro, non so incontrarli, mi fanno paura? Perchè? Perchè mi dicono che il Cadore di una volta era bello? …Perchè? E allora forse dovremo chiederci perchè invece di investire sul cemento, sul tutto e subito, sulla distruzione dell’ambiente e della nostra identità in cambio di una manciata di soldi e di una montagna di illusioni, non abbiamo investito prima di tutto su di loro, pensando a loro, il vero seme, la vera acqua, linfa e fuoco che fanno crescere e vivere le nostre montagne.
A tutto noi lasciamo un perchè, per ogni giorno, per ogni mese – una domanda e una risposta da dare – in un momento in cui possiamo ancora fare qualcosa per non sentirci porre molte di queste domande… Dodici passi verso il futuro, a distanza di dodici anni dall inizio dell attività del Gruppo Promotore, nella speranza di trovarci a discutere e a costruire nei prossimi mesi il “Parco del Cadore” …vale a dire il futuro, un futuro migliore per e soprattutto per i bimbi che stanno crescendo e per quelli che verranno.
Dicembre 1993 – Gruppo Promotore Parco Marmatole Antelao Sorapiss – Parco del Cadore