Campagna Donazione Terreni per il Parco del Cadore

  • L’area da destinare a Parco (con zone di pre-parco, zone di penetrazione ecc.) comprende 10 comuni: Cortina d’Ampezzo, San Vito, Borca, Vodo, Valle, Pieve, Calalzo, Domegge, Lozzo, Auronzo. Negli anni il Gruppo Promotore ha contribuito a promuovere Dolomiti UNESCO e ha fatto tutelare la zona attraverso il riconoscimento dell’area da parte della Regione Veneto (tutela recepita nel Piano Territoriale Regionale di Coordinamento); della Provincia di Belluno (Piano Provinciale di Coordinamento) e dell’Unione Europea (zone SIC, Sito di Interesse Comunitario, zone ZPS, Zone a Protezione Speciale). Non solo: la zona è inserita in Rete Natura 2000.

  • La destinazione a Parco mira a promuovere un progetto unitario per la zona attraverso:
    • la salvaguardia dell’eccezionale patrimonio naturale, culturale, storico;
    • valorizza l’agricoltura di montagna, le attività silvo pastorali, l’artigianato e il turismo “soffice” (quello maggiormente in espansione: lento, non mordi e fuggi; rispettoso, non concentrato in soli pochi periodi dell’anno);
    • favorisce la fruizione a scopo didattico e scientifico (attirando scuole di ogni ordine e grado, università, ecc.);
    • permette alle popolazioni locali di partecipare direttamente alla gestione e allo sviluppo del proprio territorio portando o riportando servizi essenziali (scuole, servizi socio sanitari, trasporti, ecc.).

Una proposta quindi al passo con i tempi e compatibile con la crisi climatica in atto.

  • Tra le tante proposte e momenti di approfondimento offerti negli anni dal Gruppo Promotore quella emersa dopo un confronto coi parchi confinanti delle Dolomiti Ampezzane, di Fanes e Senes, del Cansiglio, delle Dolomiti Friulane, delle Dolomiti Bellunesi, di un progetto integrato e lungimirante denominato Carosello di Parchi, che tiene conto della necessità di realizzare sempre più corridoi ecologici e iniziative atte ad attivare azioni che mirino a una vera e propria conversione ecologica avendo come orizzonte il mondo, la crisi climatica e la conseguente necessità di ragionare su tutela, riconversione, adattamento, equilibrio.
  • L’unico vero problema, grande ma non insormontabile, se sempre più persone si attivano, come è avvenuto in questi anni, è la mancanza di volontà politica e di capacità di “visione” per attivare i numerosi benefici che i vincoli portano in sé (cura, tutela, preservazione degli habitat per le future generazioni, possibilità di osservazione di come la natura sa rispondere in modo magistrale ai vari eventi, anche quelli più traumatici, ecc.). In poche parole i vincoli, se così recepiti, generano zone abitate e rispettate, come, per tanti anni, in passato, hanno saputo gestire i territori molte persone e realtà montane, a cominciare dalle Regole

  • La parola vincolo e una parola bella, da riscoprire. Vincolo indica legame, forte, profondo, come tutti noi dovremmo avere con la natura di cui facciamo parte (Noi siamo terra) specie se si tratta di ambienti fragili, delicati, come le nostre meravigliose Dolomiti. Basta pensare ai vincoli familiari: legami profondi, tra padri, madri e figli, tra due persone che si amano e formano una coppia, tra due persone che hanno un rapporto di amicizia.
  • Chi teme i vincoli ha quindi altri interessi: possono essere cacciatori (la caccia nei parchi non è permessa anche se questi ultimi possono essere chiamati a collaborare per la caccia di selezione) oppure persone o più spesso privati o lobby con interessi speculativi su risorse naturali importanti, definite, a ragione, beni comuni come: acqua, boschi, paesaggio, suolo. Non a caso sono state ormai dimostrate molte speculazioni immobiliari, altre legate alle fonti rinnovabili e infiltrazioni mafiose nelle zone montane del nostro Paese attive per depredare risorse preziose e spesso uniche.
  • Di fronte a tutto questo, dal basso, dalla popolazione, è arrivato un segnale importante: due cittadini di Valle di Cadore, nel 2019, hanno deciso di donare alcuni terreni sotto l’Antelao e di destinarli a diventare “La prima pietra, le prime pietre, del Parco del Cadore”. Il Gruppo Promotore ha deciso di “girare” tale donazione al WWF, associazione che ha i medesimi scopi, con la quale collabora da sempre ed è maggiormente strutturata per questo tipo di azioni. La donazione, arrivata in tempi di pandemia, è stata celebrata nel marzo 2022 nel Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore.
  • Da allora altri cittadini hanno offerto terreni e altri si possono aggiungere (nessun costo a carico del donatore) … con un’azione collettiva perché:
  • DONARE UN TERRENO PER IL PARCO SIGNIFICA PROGRAMARE UN FUTURO ARMONICO, PER UN CADORE VISSUTO, ABITATO, AMATO E NON attraversato, depredato, venduto, distrutto come certe proposte politico-economiche attualmente vorrebbero.
  • DONA ANCHE TU, entra nella storia, in una bella storia… quella di un Cadore che non si vende, non si svende, ma valorizza i propri tesori.

Il Gruppo Promotore inizialmente si chiamava Gruppo Promotore Parco delle Marmarole, Antelao, Sorapiss, oggi Parco del Cadore perché, molti cittadini di paesi non compresi nell’area, hanno chiesto di non rimanerne esclusi, in futuro.

E siccome la storia dei Parchi, inizialmente osteggiati, hanno poi hanno sempre invertito la tendenza e i comuni esclusi hanno bussato alla loro porta, non abbiamo voluto escludere nessuno, a priori, e quindi abbiamo aperto la possibilità di accedere al Parco, a tutti. Per questo, oggi, il Parco del Cadore.

Per informazioni sulle donazioni dei terreni telefonare ai numeri:

335-7423588, 3336-508171,

e-mail: parcodelcadore@libero.it,

sito: www.parcodelcadore.wordpress.com


Inquadra il QRCODE per scaricare la Scheda Donazione Parco Cadore

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Pieve di Cadore, 26 marzo 2022 – Dalle 9,00 alle 12,30
Pieve di Cadore, Salone della Magnifica Comunità

Il 26 marzo 2022 avrà luogo a Pieve di Cadore il convegno dal titolo “La Prima pietra del Parco del Cadore” che porterà in provincia di Belluno grandi esponenti del mondo dell’ambientalismo e dell’associazionismo nazionale.
Promosso dal Gruppo promotore Parco del Cadore e da un ampio cartello di associazioni locali e nazionali, con il Patrocinio della Magnifica Comunità, l’evento celebrerà l’atto di donazione, da parte di due cittadini di Valle di Cadore, di terreni in località Paradisi alle pendici dell’Antelao, primi tasselli del Parco.
Questa donazione ha un grande significato simbolico, e non resterà un atto isolato… ma cosa significhi questo il Gruppo Promotore lo spiegherà in occasione del convegno di Pieve. L’incontro servirà anche per riflettere su che cosa rappresentano i parchi oggi, in tempo di crisi climatica, per la tutela della biodiversità e per le opportunità che offrono ai territori in cui sono inseriti. Al centro già nel 1981 di un progetto di legge presentato dai Verdi (Boato – Valpiana – Boato), il progetto di Parco del Cadore è stato in seguito recepito dalla Regione Veneto nel Piano Territoriale di Coordinamento, dalla Provincia di Belluno nel PTP e infine dall’Unione Europea facendo rientrare l’area del Parco nelle zone SIC (Sito di Interesse Comunitario) e ZPS (Zona Protezione Speciale), Rete Natura 2000.
Tutto quello che era possibile fare da parte dei promotori è stato fatto: ora toccherà alle istituzioni locali trasformare la tutela di un territorio riconosciuto dall’Unesco in una grande opportunità per le persone che ci vivono.

Programma dell’incontro:

– Ore 09,00 – Saluti del vice presidente della Magnifica Comunità, Emanuele D’Andrea;
– Ore 09,30 – Il Parco “fratello” delle Dolomiti d’Ampezzo. Cosa rappresenta oggi per Cortina, Michele Da Pozzo, direttore del Parco delle Dolomiti d’Ampezzo;
– Ore 10,00 – Il CAI e le Aree Protette, un rapporto imprescindibile per la montagna del futuro, Raffaele Marini, presidente Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano del CAI;
– Ore 10,30 – Il ruolo dei Parchi di fronte alla crisi climatica e il ruolo dei cittadini per la loro istituzione, Isabella Pratesi, direttrice Conservazione, WWF Italia;
– Ore 11,10 – Il Parco del Cadore: come siamo arrivati alla Prima Pietra, scelte passate e prospettive future, Mirta Da Pra Pocchiesa, Gruppo Promotore Parco del Cadore;
– Ore 11,30 – Località Paradisi, Valle di Cadore La prima pietra parte da lì … e da due cittadini donatori … Giovanni Monico, Gruppo Promotore Parco del Cadore;
– Ore 11,50 – Il Parco del Cadore: un progetto di vita per valli abitate, accoglienti ed educative Luigi Ciotti, presidente Gruppo Abele e Libera.

Per ulteriori informazioni: parcodelcadore@libero.it, tel. 3357423588 www.parcodelcadore. wordpress.com

Rassegna Stampa:

Articolo su Il Fatto Quotidiano – 5 GIUGNO 2022 Olimpiadi Cortina, centinaia al Passo Giau per la difesa delle Dolomiti contro l’impatto ambientale dei Giochi e l’allarme sfruttamento,

Alcune centinaia di ambientalisti si sono dati appuntamento al Passo Giau, a pochi chilometri da Cortina, per la terza edizione di Non nel mio nome, manifestazione di protesta contro il “saccheggio” delle Dolomiti.

Sito: Centinaia al Paddo del Giau per la difesa delle Dolomiti ….

Articolo del Corriere delle Alpi 6 GIUGNO 2022 | BELLUNO CRONACA
La protesta ambientalista contro i nuovi impianti: «Basta colate di cemento sulle Dolomiti bellunesi» Riuscito l’incontro davanti alla chiesetta del passo Giau: presenti anche i comitati arrivati dalla vicina Pusteria e dalla Val Badia

Video TGR Veneto – 5 GIUGNO 2022 – Passo Giau (Belluno): manifestano gli ambientalisti
Chiedono a chi organizza le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 di mantenere gli impegni assunti in tema di sostenibilità e rispetto del paesaggio. Nel servizio le interviste a Carlo Alberto Zanella, Presidente Cai Alto Adige; Luigi Casanova, Presidente onorario Mountain Wilderness; Pier Mario Fop, Libera Veneto.

Sito: Passo del Giau: manifestano gli ambientalisti

Amico del Popolo 9 giugno 2022;

Sito: Manifestazione al Giau per «Olimpiadi rispettose dell’ambiente e senza sprechi di soldi pubblici»

smart

Passo Giau 5 giugno 2022
Raduno alpinistico e ambientalista in difesa delle montagne.

Cittadini, associazioni di volontariato sociale, ambientaliste e alpinistiche si ritrovano domenica 5 giugno a Passo Giau per denunciare ancora una volta l’assalto alle Dolomiti e per rilanciare la protesta contro il modo in cui si sta articolando il progetto complessivo e di dettaglio delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026.
Per questo terzo raduno “NON NEL MIO NOME” è stato scelto il Passo Giau perché rappresenta l’emblema dell’aggressione speculativa alla montagna e ai suoi luoghi carichi di storia e ancora integri.

Su questo valico la programmazione urbanistica intercomunale approvata dall’Alto Agordino ha previsto la realizzazione di una struttura turistica di gran lusso per un volume complessivo di 40 mila metri cubi.
Questo stesso luogo è anche minacciato da un mega collegamento sciistico tra Cortina e Alleghe via Selva di Cadore da una parte, e tra Cortina e Arabba dall’altra, previsto da un progetto della Regione Veneto denominato ingannevolmente “Dolomiti no car”, che punta a creare un carosello di impianti a fune tra i più grandi al mondo (… alla faccia della sostenibilità!).
Il raduno del 5 giugno costituirà l’occasione per denunciare le tante criticità legate all’organizzazione delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, un grande evento nazionale e internazionale proposto inizialmente come innovativo perché basato su due principi: evento a costo zero e sostenibile.
Principi finora clamorosamente disattesi, basti pensare che:

• i costi previsti sono già triplicati, arrivando a superare i tre miliardi (tremila-milioni-di-euro), per lo più a carico della spesa pubblica, con poche prospettive di rientro;

• ad oggi non è stata avviata una Valutazione Ambientale Strategica (VAS), seppur prevista dal dossier di candidatura e dalle normative europee e nazionali, la sola in grado di valutare la sostenibilità di un progetto complesso perché tiene conto sia dell’insieme delle scelte strategiche, sia in modo puntuale di ogni singolo progetto, attività, servizio;

• l’azione partecipativa è sostanzialmente inesistente;

• alcuni degli interventi inizialmente annunciati, arrivati alla fase progettuale, risultano altamente critici dal punto di vista ambientale, e altri risultano sproporzionati rispetto al loro utilizzo ordinario successivo ai Giochi, economicamente insostenibili nel tempo e con ogni probabilità destinati all’abbandono, come per le Olimpiadi invernali Torino 2006. (testimonianza di Luca Mercalli)

• molte idee progettuali (due esempi sono la pista da bob e il villaggio olimpico di Cortina) mostrano una grave insensibilità sia verso il pregio e l’unicità irripetibile degli ambienti e dei paesaggi, sia verso le reali necessità delle comunità locali cui servono non fuochi di paglia ma economie e attività durevoli e sostenibili, per continuare a vivere nelle Terre Alte presidiando il territorio nell’interesse di tutti.

Procedendo su questa strada, senza responsabili e rigorose valutazioni, il rischio concreto è che, una volta conclusa l’invasione massiccia delle masse olimpiche, rimanga come “eredità olimpica” (Olympic legacy) solo un enorme spreco di suolo, di paesaggio, di ambiente e di risorse economiche e umane: beni preziosi difficilmente riproducibili.

MA INSIEME POSSIAMO ANCORA INTERVENIRE PER LIMITARE I DANNI!

Dolomiti, 21 maggio 2022

Gli organizzatori:
Peraltrestrade Dolomiti : https://www.peraltrestrade.it/raduno-passo-giau-05-giugno-volantino-programma/
Italia Nostra Consiglio Regionale del Veneto
Italia Nostra del Trentino
Italia Nostra sez. di Sondrio
WWF Terre del Piave Belluno e Treviso
Mountain Wilderness Italia
Libera Veneto
Gruppo promotore Parco del Cadore
Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”

5 giugno 2022 ore 9.00 Partenza dal Passo Falzarego (quota 2109 m.) Ampi parcheggi in loco.

LOZZO DI CADORE:

Si è celebrata ieri, 2 febbraio, la giornata internazionale delle Zone Umide, istituita nel 1997 per aumentare la consapevolezza sul valore delle zone umide per l’umanità e il pianeta. La ricorrenza è stata valorizzata a Lozzo con un incontro tenutosi nella sala Pellegrini sul tema delle zone umide del Cadore, con riferimento particolare ad una pozza della Valle delle Sepolture a Pian dei Buoi.

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Lozzo di Cadore, Sala Pellegrini
Venerdì 28 gennaio 2022 ore 20,30

Come valorizzare il territorio attraverso una fruizione educativa e accompagnata

Un esempio, un inizio: il Laghetto delle Sepolture a Pian dei Buoi studiato dall’Università di
Padova e inserito nel progetto europeo “Zone umide nel territorio DL”
Programma Interreg V-A Italia-Austria, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.

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Petizione contro la nuova PISTA DA BOB di Cortina, continua la raccolta firme:

https://www.change.org/NoPistaBobCortina
La petizione lanciata su Change dalle associazioni ambientaliste contro la nuova PISTA DA BOB prevista a Cortina d’Ampezzo per le Olimpiadi 2026 ha superato le 3100 firme a sostegno.

Tra i firmatari figurano amanti della montagna e dell’ambiente, semplici cittadini, esponenti della cultura e dello sport, e tra essi anche alcuni bobbisti, i quali, ben conoscendo le caratteristiche del loro sport, invitano a svolgere le gare presso l’esistente ed abilitata pista di Innsbruck, risparmiando ambiente e denaro pubblico. Luca Mercalli sottoscrive ricordando la triste sorte della pista di Cesana, costruita per le Olimpiadi di Torino 2006 e abbandonata al degrado.

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